Andante, poi allegro
Dolce, adagio, risoluto, vivace, leggero, moderato, sono le diciture principali relative alle indicazioni del tempo musicale, riportate sopra il pentagramma ed essenziali per l'interpretazione e l'esecuzione del brano. In una parola, agogica:
La cosa curiosa è che quale che sia la provenienza linguistica dello spartito, le basi della musica classica portano a utilizzare spesso indicazioni in italiano, più di altre lingue europee. Qui sotto ti mostro un esempio, perchè oggi si vogliono le prove di tutto, e anche perchè, nell'attuale casa in cui vivo, esiste un pianoforte a mezzacoda e una pila di spartiti più disparati:
VARIATIONEN UND FUGE di Johannes Brahms, editi in tedesco

Appartengono alla mia coinquilina, che poi è anche la proprietaria di casa.
Parentesi: in questa casa, a Bruxelles, ci vivo da poco più di tre mesi e spero, nei prossimi due, di trovare una nuova sistemazione. Ma questa è un'altra storia, che poi forse ti racconterò. Chiusa parentesi.
Anche se la sua professione nella vita non è fare la pianista, Maddalena, questo è il suo nome , è pur sempre una pianista. Voglio dire, in passato si è esibita su alcuni palchi italiani e, dopo 10 anni di conservatorio e qualche premio vinto, c'è una ragione per toglierle questo nobile appellativo solo perchè oggi è un'insegnante di letteratura? Sei d'accordo? Credo che la cosa affascinante dei musicisti, degli scrittori, degli artisti in generale è che anche se non si guadagnano da vivere con la propria arte, hanno diritto al doppio appellativo. O si dovrebbe pensare che si diventa pianisti, scrittori, pittori solo nel momento in cui si suona, si scrive o si dipinge? Sebbene a momenti alterni e non necessariamennte per scopi di lucro, dovrebbe essere una quotazione natural durante. Non è ammisibile anteporre 'ex' davanti alla parola 'artista'.
Ad ogni modo, questo incipit è solo per dirti che l'andamento richiesto per questa newsletter lo inserirò spesso nell'oggetto, così, per darti una traccia, una chiave di lettura, uno spunto per il mood che ti suggerisco di indossare, uno spoiler dei contenuti. Mi piace pensare che sono a tempo con chi mi legge, e anzi, ti ringrazio che sei qui a darmi la tua fiducia! Insieme a te e agli altri 27 iscritti (ammazza, grazie!) possiamo essere una piccola orchestrina dilettante che fa esercizi di 'solfeggio' e poi esegue una melodia improvvisata. Puoi scegliere qualsiasi strumento, non essere timido con gli appunti o le risposte, vieni pure avanti nelle prime file. Ci si diverte di più!
Dunque, piccolo disclaimer:
Se vuoi scrivermi qualcosa, non farlo di risposta alla newsletter (le mail rimangono incastrate dentro tinyletter), scrivimi invece qui sunnyslothnewsletter@gmail.com
Te lo dico: se ti stai chiedendo perchè 'Fotascalìa', sii paziente, ci arriverò.
Non sono brava con le presentazioni, sunnysloth me lo sono autoconferita perchè mi piace il suono che ne esce alla pronuncia, perché rispecchia il bradipo (sloth) felice e col sole in faccia che è in me, e perché mi ha ispirata questa canzoncina trasognante che è partita in modalità casuale, quando ero in bicicletta in un giorno caldo di luglio.
Clicca sul Bradipo per ascoltarla:

pssss, io sono più carina
Da piccola ero una ‘brava’ studiosa, di quelle che facevano presto i compiti al pomeriggio e che, se c’era tanto da fare o approfondire, io stavo lì, paziente. E così veniva sera. Non mi lamentavo, per quello era ancora presto. Mi piaceva studiare e mi piace ancora, sebbene negli anni il rapporto sia cambiato, come quello fra due amici o due amanti che sono insieme da tanto tempo: in questo caso, da venticinque anni. Non mi sono mai anticipata niente però, quando qualcuno mi diceva ‘io ho già fatto i compiti per venerdì, o ‘ho studiato le venti pagine di storia per dopodomani’, mi dava ai nervi. Non perché provassi una sorta di invidia o malsana competizione, niente affatto. - Siamo solo a martedì, lo sai quante cose si possono fare? -. Funzionavo e ho sempre funzionato quando le cose mi si stringevano in vita.
In realtà, con gli anni, questa cosa mi si è schiantata contro, mi è sfuggita di mano, le cose, non solo quelle da studiare, hanno cominciato ad avere quella strana capacità di complicarsi, di sopraffarmi. Come quando fai un’escursione alpina e le montagne a poco poco crescono davanti a te che le guardi, così é cresciuto il fondo delle cose, non solo quelle da fare, ma anche di quelle che ti si presentano come avvenimenti, come semplici vicende a cui puoi stare a guardare passivamente o decidere di affiorarci uno sguardo più attento.
Tra le cose che mi piaceva tanto fare: scrivere didascalie sotto le vignette illustrate. Quelle che la maestra ti dava come compiti a casa. Più tardi, sui sussidiari di storia, geografia e letteratura passavo le ore a leggere le didascalie sotto le immagini!
Anni dopo, il mio quaderno di esercizi di Scrittura creativa mi chiede di inventare parole baule, sulla scia di Finnegans Wake dove James Joyce introduce moltissimi giochi di parole: un unico termine con due significati. Un esempio di parola baule in Finnegans Wake è kissmiss: si tratta di una pronuncia alternativa alla parola Christmas, e al tempo stesso ciò che può accadere quando ci si ritrova in due sotto il vischio. Immagina.
Ed ecco il mio momento, Fotoscalìa (foto+didascalia) è la mia parola baule di cui vado modestamente fiera. Tuttora non c’è cosa che più mi faccia effetto zen di cercare didascalie sotto le foto, ora più comunemente chiamate caption.
E dato che rischio di dilungarmi troppo, termino qui oggi lasciandoti, in fondo, le mie Fotoscalìe della settimana.
Ma prima, la cosa più bella che ho ascoltato in questi giorni! Se non lo conosci ancora, Moses farà brillare il tuo repertorio musicale, una favola per le tue orecchie. Cliccaci sopra, dura 30 sec:

Al mio primo ascolto mi son cresciuti i fiori nella pancia!
Ed eccoci arrivati ai titoli di coda. Ti prometto che le prossime newsletter non saranno così lunghe, concedimi questo esordiente divagare! Un piccolo riscaldamento.
Pronti, viaaaaa (con le fotoscalìe)

Tout se tient. La Corti come una foglia d'insalata fresca. Stessa croccantezza, stesso verde scintillante, stesso senso d'insazietà quando la mandi giù. E' stata in grado di far nascere un Fondo manoscritti di autori moderni e contemporanei, già verso la fine degli anni Sessanta e, questo Fondo, esiste ancora: un enorme tesoro custodito a Pavia.
Quella accanto a lei è solo un insolito segnalibro, un pendant per cui l'instagram pagherebbe.

Cc: Elizabeth Bishop sorry <3
L’arte di perdere’ e di ‘Far prendere aria’ a un Barbour discretamente nuovo, ma sicuramente indossato, non è difficile da imparare. Tante cose sembrano volersi perdere
che la loro perdita non è una sciagura.
Perdi qualcosa ogni giorno. Accetta la tortura
delle chiavi di casa perse, delle ore spese male.
Esercitati a perdere di più, senza paura:
luoghi, e nomi, e destinazioni di viaggio.
Ma io ho trovato te, con occhi veterani, in un negozio second hand e, per quanto possa sembrare un risparmio di consumi, un tendere la mano al pianeta, al mio portagli, alla natura, ne scaturisce un’altra cosa, ed è evidente: il lavaggio con solventi chimici, il lavaggio a secco, e altri trattamenti strampalati di rimpiazzo della cera, con asciugatura e profumi annessi, costeranno almeno il triplo della tua dolce trovata; l’arte di perdere non è disciplina dura, benché possa sembrare (Scrivilo!) una sciagura.
Da One Art by E.Bishop, traduzione amatoriale e personale rivisitazione. Non si sa mai. Di questi tempi, meglio specificare.

Al mio corso di francese, la valutazione su un testo scritto in classe: 'sovent de l'eau' è praticamente quasi l'unico errore ripetuto più volte, a dimostrare quella verità ineluttabile che bisogna sempre diffidare dagli astemi!
Sipario.
Se sei arrivato/a fin qui senza annoiarti, ti abbraccio forte.
Nel frattempo raccoglierò la primavera dal giardino e proverò, nelle prossime puntate, a soffiartela in faccia come se fossi un tarassaco qualunque, facendoti sorridere e starnutire.
Prossima volta, ti regalo anche una playlist! Aaaaah le playlist :')
Ti auguro una domenica senza sbornie da smaltire!
B.




